Questo è il caso di A. e C., una coppia formatasi in seguito alla separazione e divorzio di A., un uomo di 46 anni, molto giovanile e dinamico. C., una donna di 33 anni, aveva incontrato A. perché avevano delle conoscenze comuni. Fu un colpo di fulmine. C. stava per iniziare una convivenza.
La loro relazione clandestina durò due anni.
Alla fine C. lasciò il convivente, mentre A. aspettò ancora prima di confessare tutto alla moglie. Un giorno si decise e lasciò la consorte, andando ad abitare nella casa di C. L'uomo aveva anche due figli a cui pensare e all'inizio non fu per niente semplice far accettare loro la separazione e la nuova compagna del padre.
Trascorsero altri tre anni, durante i quali la donna manifestò il desiderio di avere un figlio. A. le disse che non se la sentiva, poiché ne aveva già due e stava per compiere 51 anni.
Da quel momento C. entrò in crisi e dopo due settimane di silenzi verso A., lo informò che aveva intenzione di rivolgersi ad un professionista che potesse toglierli da quell'empasse.
Vennero da me con emozioni contrastanti tra loro: l'imbarazzo e il rammarico di lui; la rabbia e la tristezza di lei.
Ripercorsi con loro le tappe della loro storia, facendoli soffermare sui momenti che, secondo loro, erano stati i più critici. Lavorammo molto sulle loro emozioni e sui loro vissuti.
Indagammo insieme le loro aree di potenzialità e i loro punti di forza, sia come individui che come coppia.
A. si dimostrò titubante e timoroso sulla decisione della compagna di volere un figlio. In realtà, non era che non lo desiderasse: aveva soltanto paura per via della sua età; non si sentiva all'altezza del compito.
Dopo averne parlato veramente a cuore aperto, A. si sentì libero di esprimersi e capì che, al di là della paura per la gestione di un nuovo bambino, lo desiderava anche lui.