L'altra faccia dell'amore
Un uomo di 35 anni venne da me perché aveva problemi con la moglie. Si erano sposati sei anni prima.
Si diceva ancora innamorato di lei, ma da circa due anni la vedeva sempre stanca e nervosa e non riuscivano più a comunicare, se non discutendo e alzando la voce.
Non avevano più rapporti intimi da tre anni e lui si sentiva esaurito emotivamente.
Mi disse che avrebbe preferito non sposarsi: gli piaceva stare con lei, era convinto che fosse la persona giusta, ma non si sentiva pronto per la vita matrimoniale. Le aveva chiesto di andare a convivere, ma lei non voleva saperne e così alla fine cedette e si sposarono.
Dopo un anno di matrimonio ebbero un bambino.
La paternità all'inizio lo angosciava: si sentiva inadeguato e inadatto ad occuparsi di un bebè, ma a poco a poco, passati i primi mesi di instabilità interiore, si accorse che fare il padre gli veniva naturale e che non si era mai sentito più coinvolto e innamorato in vita sua! Nacque un attaccamento profondo tra padre e figlio.
Durante il secondo colloquio venni a sapere che da pochi mesi frequentava una donna conosciuta due anni prima sul posto di lavoro.
Si vedevano nei ritagli di tempo, poiché anche lei era sposata ed insoddisfatta del proprio matrimonio.
L'uomo mi disse che si era invaghito di lei dal primo momento in cui l'aveva conosciuta, ma che aveva atteso prima di tentare un approccio, perché non si sentiva pronto e nemmeno sicuro: aveva timore di un possibile rifiuto da parte della donna, la quale, al contrario si dimostrò subito "disponibile" nei suoi confronti.
La relazione andò avanti per un anno tra alti e bassi, poi la donna lo lasciò per un altro.
Nel frattempo, il rapporto con la moglie si era ulteriormente esaurito, ma nessuno dei due aveva intenzione di lasciare l'altro.html/body/p[3]