Mamma... come nascono i bambini?
Il sesso non è un argomento imbarazzante neppure da affrontare con un bambino, se il tono e l' approccio sono quelli giusti. A che età bisogna iniziare a parlare ai più piccoli di educazione sessuale?
Non esiste un' età giusta per parlare di sessualità. Il tempo può essere quello scandito dalle curiosità del bambino, spiegando le cose in modo chiaro con parole semplici, adeguate all' età.
Le fasi della crescita psicosessuale di un bambino si possono identificare in due grandi periodi: nel primo, da zero a tre anni circa, l' interesse prevalente è rivolto alla scoperta e conoscenza del proprio corpo, mentre nel secondo, l' attenzione è indirizzata verso quello degli altri.
I bambini molto piccoli esplorano il proprio corpo (si tocanno e non c'è nulla di sbagliato o ragione di rimproverarli per questo) e con loro è consigliabile utilizzare termini fantasiosi e familiari che, col tempo, saranno sostituiti da una terminologia più corretta. Se, per esempio, mentre lo state lavando vi chiede cos'è il cosino che gli pende tra le gambe, potete dirgli che si tratta del suo "pisellino", e se vi chiede come mai le bambine non ce l'hanno, dirgli che maschietti e femminucce sono diversi tra loro, ciascuno con una sua caratteristica ben precisa. Più avanti, gli spiegherete in cosa consiste effettivamente la differenza, cercando di fargli comprendere che la mancanza del pene non è una cosa negativa per le bambine, ma che anzi la differenza anatomica consente di accogliere un giorno "un seme" che darà vita a un nuovo essere umano.
Una domanda tipica dei piccoli è "come nascono i bambini?". Evitate dettagli inutili e troppo "adulti", ma anche le strane elucubrazioni su cicogne, cavoli, farfalle, api e fiorellini (ai bambini interessa sapere come nascono loro, non altre creature), si può spiegare che il papà ha messo con tanto amore un semino nella mamma che lo ha accolto in un ovetto, nutrendolo e facendolo crescere nella sua pancia con altrettanto affetto e amore. Alcune mamme hanno utilizzato il film Senti chi parla? Che all'inizio mostra la biologia della fecondazione in modo divertente…
Fino a che i bambini sono piccoli, non c'è molta differenza se a parlare di sesso sono la mamma o il papà. Man a mano che crescono e le loro domande diventano più specifiche e dirette, meglio che si parli coi propri omologhi, in un vero discorso da "uomo a uomo" e da "donna a donna". La tendenza dei genitori, purtroppo, è quella di procrastinare il discorso, e aspettare che siano agenzie esterne a fare da Educatore sessuale, e che il bambino impari quello che deve imparare col tempo e magari da altri. Niente di più sbagliato. Il rischio è quello che il piccolo cominci a pensare che sessualità sia quello che vede in TV o di cui parlano, spesso senza cognizione di causa e in modo piuttosto ridicolo i compagnetti più grandi. Se, al contrario, sin da piccolo lo si educa a cercare in famiglia risposte ai suoi dubbi anche in materia sessuale, si eviterà di trasformare l' argomento in un tabù, dandogli tutti gli strumenti per essere davvero preparato e pronto quando dalle parole dovrà passare ai fatti.
L' avere della sessualità un' idea pulita e di qualcosa di cui si può parlare con mamma e papà, ma anche con la maestra o il dottore, da ai bambini la possibilità di poter parlare anche di ciò che li imbarazza o li infastidisce, senza pensare che siano bambini stupidi o cattivi perché si sentono a disagio. è importante che si fidino del loro istinto, di se stessi e di adulti fidati. E, se non sanno risolvere un problema, devono sapere di potere rivolgersi alla propria famiglia o a degli adulti affidabili che non li lasceranno mai soli. L' arma migliore contro i pedofili è la fiducia in se stessi e la conoscenza del proprio corpo e delle proprie emozioni.